Erano alcune settimane che ciattavo con Sara, una trans bolognese conosciuta per caso in internet. Di Sara ho visto solo il bel viso molto femminile con lunghi capelli biondi ed il suo meraviglioso seno.
Una sera stavamo parlando e lei mi disse " alcuni mesi fa mi sono rifatta il seno, ho conosciuto un chirurgo molto bravo, voglio fartelo vedere così mi dici il tuo parere! " Si tolse la t-shirt ed una meraviglia apparve apparve ai miei occhi, sodo, abbastanza grande ma non esagerato, fatto leggermente a pera, non era sferico come tanti seni rifatti, bello veramente bello. "Complimenti al chirurgo !" le dissi.
In queste ultime settimane ci siamo sentiti spesso ma non gli ho mai chiesto del suo pene, per quello che ne sò era talmente donna che poteva essere anche operata.
Alcuni giorni fa mi disse: "posso chiederti un favore? " Dimmi pure" le dissi. " Devo andare in Germania per lavoro ma posso partire solo verso sera , potrei essere nella tua città verso l'una di notte, mi ospiteresti fino al mattino? Poi proseguirei il mio viaggio"
" Con immenso piacere" risposi. Alcuni giorni dopo Sara arrivò, era notte fonda, bevemmo qualcosa e poi mi disse: " sono molto stanca posso andare a letto?" Le mostrai la sua stanza.
Il mattino presto mi svegliai ed andai in bagno, passai davanti alla sua stanza, la porta era aperta, lei dormiva ancora, nuda, sulla schiena, mostrava le sue tette meravigliose, il lenzuolo copriva il suo inguine. Dormo anch'io nudo, ed ero nudo. Mi avvicinai molto lentamente per non svegliarla ma volevo ammirare più da vicino quel seno meraviglioso. Dopo alcuni secondi Sara aprì gli occhi , mi guardò e sorrise, " ti pace?" "E' un capolavoro! " gli risposi.
"Se vuoi puoi toccarlo!" non aspettavo altro! Mi sedetti sul letto vicino a lei iniziai a sfiorarle il seno, sentii il suo fremito, lo palpai, era sodo, la pelle vellutata. I suoi capezzoli iniziarono a diventare turgidi, li presi in bocca, prima uno e poi l'altro, li leccai li succhiai, Sara mugolava di piacere. Allora scesi più giù sulla sua pancia, arrivai all'inguine e scostai il lenzuolo.
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